A breve sarà pubblicato un nuovo bando ministeriale di contributi a fondo perduto per progetti di rigenerazione urbana rivolti Comuni inferiori ai 15 mila abitanti. Un bando attesissimo dai Comuni trevigiani, che hanno già pronti i progetti.
Lo stanziamento, di circa 300 milioni di euro, è contenuto nella Legge di Stabilità.
L’Associazione Comuni chiede che, nella formulazione del nuovo bando, vengano ricalibrati i criteri di “vulnerabilità sociale” che rischiano di penalizzare i Comuni del Nord rispetto a quelli del Sud, come dimostrano le graduatorie prodotte dai bandi degli scorsi mesi.
«È una battaglia importante per i nostri Comuni e non è contro qualcuno – afferma Mariarosa Barazza, presidente dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana –: è positivo che lo Stato cerchi di utilizzare questi bandi anche per riequilibrare il divario di crescita che esiste tra Nord e Sud ma ciò va fatto senza penalizzare i Comuni del Nord. Già il PNRR prevede infatti che il 40% delle risorse, circa 80 miliardi, siano destinate al Sud».
Il nuovo attesissimo bando per i Comuni sotto i 15 mila abitanti prevede appunto contributi a fondo perduto per interventi di rigenerazione urbana mediante riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti, miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, mobilità sostenibile.
Che rischiano però di andare in gran parte ai Comuni del Sud, come per i bandi precedenti, se anche questo conterrà, tra i criteri, i cosiddetti “indicatori di vulnerabilità sociale e materiale” che gioco forza favoriscono le aree del Paese a basso reddito, con minori alfabetizzazione, grado di scolarizzazione, reddito pro capite e più alta disoccupazione e inattività giovanile.
«Il rischio concreto è che i nostri Comuni rimangano senza risorse, beffati perché il contesto sociale che hanno contribuito a costruire è più solido – conclude Barazza -. Facciamo appello ai parlamentari trevigiani che si adoperino per rivedere i criteri che sfavoriscono i nostri Comuni».