A. Associazione Comuni della Marca Trevigiana
L’Associazione Comuni della Marca Trevigiana ha iniziato ad operare nell’anno 1945 per impulso di un gruppo di commissari di governo nominati dai Prefetti alla fine del secondo conflitto mondiale.
Successivamente, appena eletti democraticamente i primi sindaci dei Comuni della provincia, l’Associazione ha preso forma organizzativa con propri organi eletti direttamente dai sindaci ed ha continuato ad operare fino ai nostri giorni.
Si è costituita in modo autonomo ancora prima della nascita dell’ANCI regionale (Associazione Nazionale Comuni Italiani). È quindi un’associazione autonoma e non è un’articolazione dell’ANCI, che non prevede un livello provinciale fermando la sua organizzazione su base regionale; comunque non opera in contrasto o in concorrenza con essa.
Ha mantenuto la sua autonomia per essere a servizio più diretto delle amministrazioni e degli amministratori comunali della provincia, ritenendo che il livello regionale – importante e necessario anche per la rappresentanza a livello più ampio di quello provinciale – non sempre può arrivare direttamente ai comuni.
Attualmente all’Associazione Comuni della Marca Trevigiana aderiscono 93 comuni su 95 della provincia. Avevano chiesto di aderire anche alcuni altri comuni contermini con la provincia, ma non è stato possibile accettarli in quanto lo Statuto prevede l’adesione solamente dei comuni della Marca Trevigiana.
La sede attuale legale ed operativa dell’Associazione è presso la Provincia di Treviso in Via Cal di Breda, 116 – all’edificio n. 7. In quest’ultima sede si è arrivati ne 2015 dopo vicissitudini che hanno visto l’Associazione cambiare più volte indirizzo.
Nella fase iniziale infatti la sede coincideva con quella della Democrazia Cristiana. Proprio per la radicata convinzione di autonomia ed indipendenza che l’Associazione voleva avere, ritenendo di dover rappresentare tutti i comuni della Marca, anche quelli non gestiti da amministratori di quel partito, la sede è stata spostata a Piazza Pola a Treviso, in un apposito appartamento in affitto, e poi, per diversi anni, dapprima presso l’ex Ospedale San Leonardo di Treviso, in locali dell’Unità Locale Socio Sanitaria ed infine a Preganziol presso l’ex P.I.M.E. sempre in locali dell’ULSS.
Le finalità statutarie sono state aggiornate nel tempo in relazione alle necessità dei comuni della provincia, e delle situazioni che sono andate progressivamente evolvendosi (l’ultima modifica allo Statuto è avvenuta con l’assemblea del 18 giugno 2015).
Il base all’articolo 2 dello statuto vigente le finalità statutarie consistono nel fornire servizi di supporto ai Comuni e di informazione e formazione di ammini¬stratori e di personale dei medesimi, ed in particolare:
a) svolgere azione di promozione delle autonomie locali a livello provinciale, regionale e nazionale nel pieno rispetto dell'articolazione della costituzione dello Stato;
b) svolgere azione di coordinamento degli indirizzi delle Amministrazioni locali a livello sovracomunale, provinciale e regionale anche nella prospettiva della programmazione provinciale, regionale e nazionale;
c) promuovere lo studio dei problemi che interessano direttamente gli Enti locali e proporre le soluzioni relative, avanzando agli organi responsabili richieste e proposte volte al miglioramento nella vita amministrativa degli Enti locali;
d) svolgere, direttamente o tramite organismi ad essa collegati azione di informazione degli Enti associati attraverso apposite pubblicazioni di notizie, studi, proposte, ecc. che riguardano i medesimi e l'attività dell'Associazione;
e) assistere gli Enti locali in ogni branca dell'attività amministrativa ed affiancare ogni loro azione presso i competenti uffici;
f) intraprendere e sostenere iniziative, sia sul piano generale che particolare, dirette ad avviare a soluzione i problemi degli Enti locali;
g) supportare, attraverso la costituzione e/o partecipazione a società anche di capitali o di altre forme e a enti associativi no profit, l’esercizio associato di funzioni proprie o delegate degli Enti Locali;
h) sostenere altre associazioni od enti che perseguono finalità istituzionali similari, mettendo anche a disposizione la propria organizzazione tecnico strutturale.
Lo statuto prevede che la gestione dell’Associazione sia gestita:
- dall’Assemblea generale formata dai sindaci, o loro delegati, aderenti all’Associazione, oltre ad un consigliere delle minoranze degli stessi comuni con popolazione dai 10.001 ei 30.000 abitanti, nonché da altri 5 consiglieri, dei quali due delle minoranze, dei Comuni con una popolazione superiore ai 30.000 abitanti;
- dal Presidente eletto direttamente dall’assemblea generale;
- da un Consiglio direttivo formato da 9 componenti eletti dall’Assemblea generale e da un rappresentante dei Consorzi fra comuni aderenti;
- da Tre revisori dei conti nominati dall’Assemblea generale.
Tutti gli incarichi sono gratuiti. Possono essere rimborsate solo le spese di viaggio sostenute per le riunioni e l’esercizio di eventuali incarichi.
L’Associazione Comuni nel 2005 è stata riconosciuta dal Servizio Civile Nazionale come “Ente di prima classe di servizio civile volontario” associato.
B. Centro Studi Amministrativi della Marca Trevigiana
Nel 1995 - su iniziativa dell’Associazione Comuni, di alcuni sindaci, di alcuni segretari comunali e di altri enti e associazioni di categoria – in seno alla stessa Associazione dei Comuni è stato costituito il Centro Studi Amministrativi della Marca Trevigiana, quale braccio operativo della stessa. Esso ha sede presso quella dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana.
Possono essere soci del Centro Studi tutte le persone fisiche, giuridiche, associazioni od enti in genere che, condividendo le finalità del Centro Studi, s’interessino, direttamente o indirettamente ai problemi ed all’attività sociale e si obblighino a versare la relativa quota annuale.
Le sue finalità sono le seguenti, contenute nell’articolo 1 dello Statuto:
a) promuovere lo studio e l’approfondimento delle tematiche attinenti la pubblica amministrazione, nonché la gestione e l’organizzazione dei pubblici servizi, con particolare riferimento alla realtà economica e sociale italiana ed alle direttive U.E. (Unione Europea);
b) diffondere una maggiore consapevolezza dell’importanza di un’educazione ed una formazione sistematica ai problemi amministrativi, gestionali ed organizzativi;
c) stimolare negli apparati pubblici, nei quadri dei settori produttivi e nei centri specializzati l’attività di insegnamento e di aggiornamento;
d) fornire alla pubblica amministrazione ed ai privati, persone od enti, note di studio e di approfondimento relative a temi e problemi attinenti gli obiettivi di cui alle precedenti lettere;
e) fornire servizi di consulenza e di supporto tecnico-giuridico alle pubbliche amministrazioni, con particolare riguardo a quelle della provincia di Treviso.
Per il conseguimento di dette finalità il Centro Studi può:
a) promuovere e condurre, direttamente od attraverso altri enti, società e associazioni, su iniziativa propria o per commessa, ricerche e studi relativi ai problemi amministrativi di gestione ed organizzazione di enti e servizi pubblici;
b) promuovere e condurre, direttamente od attraverso altri enti, società e associazioni, iniziative ed attività volte alla formazione ed all’aggiornamento di amministratori, dipendenti, dirigenti e professionisti nelle materie relative all’amministrazione, alla gestione ed all’organizzazione di enti e servizi pubblici;
c) promuovere e curare l’edizione di pubblicazioni periodiche, volumi, materiale didattico e divulgativo relativo alle materie ed ai problemi indicati alle lettere precedenti;
d) promuovere, ed eventualmente condurre direttamente, iniziative ed attività volte all’insegnamento delle materie indicate alle lettere precedenti;
e) promuovere, organizzare e partecipare a conferenze, congressi e convegni;
f) organizzare, direttamente od attraverso altri enti, società e associazioni o persone con specifica competenza professionale, attività di consulenza e di supporto alle pubbliche amministrazioni.
Il Centro Studi è gestito:
- dall’Assemblea dei soci fondatori e ordinari;
- dal Consiglio di amministrazione composto da 8 membri eletti dall’Assemblea dei soci;
- dal Presidente eletto dall’Assemblea;
- dal Collegio dei revisori dei conti composta da 3 membri eletti dall’Assemblea dei soci;
- dal Direttore generale nominato dall’Assemblea generale su proposta del Presidente.
Anche per il Centro Studi tutte le cariche sono gratuite, salvo il rimborso delle spese sostenute per viaggi o incarichi particolari. Solo al Direttore generale può essere corrisposto, su deliberazione del Consiglio di amministrazione, un eventuale compenso.
C. Attività e comunicazione
I servizi e le varie attività di informazione, di formazione e di supporto alle amministrazioni comunali ed agli stessi singoli amministratori, nonché ai dipendenti comunali, sono numerosi grazie anche alla collaborazione di circa 30 funzionari comunali, che collaborano sia con l’Associazione Comuni che con il Centro Studi Amministrativi.
È sempre stata preoccupazione dell’Associazione, fin dalla sua costituzione, di informare le amministrazioni dell’attività stessa, nonché delle nuove normative che via via, ogni anno, venivano emanate o modificate riguardanti sia direttamente che indirettamente gli enti locali sulle problematiche che dovevano essere affrontate nelle loro comunità, ma anche delle provvidenze delle quali potevano usufruire. Questo è stato fondamentale specialmente quando non esistevano i mezzi di comunicazione ed informatici che oggi vi sono.
Fino al 1990 è stato provveduto con circolari inviate solamente ai sindaci e quindi solo alle amministrazioni come enti.
Nel 1990, con l’entrata in vigore della prima riforma delle Autonomie locali (Legge n. 142/1990), è stata operata la scelta di arrivare con le informazioni direttamente ai singoli amministratori locali, istituendo la pubblicazione “I Comuni della Marca Trevigiana – Informazione” con periodicità pressoché mensile, ordinariamente di 24 pagine al numero ed a volte anche con un numero superiore specialmente quando venivano approvate nuove disposizioni legislative che contenevano numerose norme riguardanti gli enti locali.
È una pubblicazione unica nel suo genere in circolazione. Viene utilizzata anche da altre realtà associative fuori provincia; altre ancora ne stanno chiedendo l’utilizzazione.
Attualmente il periodico viene redatto solo in forma digitale ed inviato ai consiglieri comunali, agli assessori, ai sindaci ed ai revisori dei conti e direttamente ai comuni (nel suo complesso circa 2.250 copie).
Accanto a questa forma di comunicazione, proprio per adeguarsi alle nuove tecnologie, si è adeguata la struttura per l’invio di specifiche newsletter: una newsletter istituzionale che vene inviata agli amministratori ed una specifica del servizio Unico per l’Impresa che viene recapitata ai soggetti che fruiscono di questo specifico servizio e destinata a sostituire il notiziario “Ufficinlinea”, con il quale si tenevano costantemente informate tutte le amministrazioni locali ed in particolare tutti gli operatori del settore attività produttive ed i comandi di polizia locale sulle nuove normative, sulle pronunce della magistratura amministrativa e contabile e risponde per iscritto a quesiti in materia di attività produttive ed in materia snellimento delle procedure amministrative.
Per quanto riguarda le attività dei diversi servizi, si rinvia alle pagine specifiche del sito per maggiori informazioni.
D. L’attività di rappresentanza
L’Associazione Comuni si è fatta carico di rappresentare all’esterno i propri associati. E questo in tutti i campi.
Infatti è stata chiamata a portare il proprio contributo dal Prefetto, dal Questore, dal Comandante provinciale dei Carabinieri, dalla Guardia finanza, dagli organi giudiziari (Procuratore della Repubblica, Presidente del Tribunale), dai Vigili dei Fuoco, dalla Camera di Commercio, da altri enti già statati (Poste, Demanio, Catasto, Agenzia delle entrate, ecc.) e la Provincia. A tutti è stata assicurata la massima collaborazione.
Un’eccellente collaborazione è in vigore con le Unità locali socio sanitarie della provincia.
Analogamente la collaborazione è sempre stata assicurata e ricercata, con le Associazioni di categoria (Industriali, Costruttori Edili, Artigiani, Coltivatori diretti, del Commercio, ecc.), con le organizzazioni sindacali di categoria dei lavoratori ed in particolare con quelle dei lavoratori degli enti locali, con l’Unione dei Segretari comunali, ecc..
È stata anche sottoscritta, con l’interessamento dell’Associazione Comuni, una convenzione fra 69 comuni e tutti i CAAF della provincia per la richiesta di tariffe uguali per tutte le prestazioni.